L’accumulo di placca dopo lo sbiancamento fai da te può essere una spiacevole conseguenza del desiderio di avere denti bianchi e affidarsi a rimedi non professionali.
Lo sbiancamento dei denti è uno dei trattamenti dell’odontoiatria estetica, ossia quella branca dell’odontoiatria che si occupa principalmente di intervenire sull’estetica del sorriso.
Differenza tra trattamento estetico e sbiancamento fai da te
Quando parliamo di odontoiatria estetica, ci riferiamo a tutti quei trattamenti che hanno l’obiettivo di migliorare l’estetica del paziente e correggere quelli che sono i principali difetti dei denti:
- denti gialli;
- macchie sui denti;
- denti neri;
- smalto troppo abraso.
Su questi casi si può intervenire con diversi trattamenti di estetica dentale:
- sbiancamento dei denti professionale;
- faccette dentali;
- corone dentali;
- restauro del dente.
In particolare per le macchie sui denti viene applicato lo sbiancamento ed è frequente trovare in commercio dei prodotti che possono essere applicati in casa o addirittura delle ricette per realizzare da soli prodotti sbiancanti.
Accumulo della placca dopo lo sbiancamento fai da te
I rimedi fatti in casa per lo sbiancamento dei denti o i prodotti commerciali in vendita deludono spesso chi li utilizza per due principali motivi:
- un risultato molto al di sotto delle aspettative, perché non tutti i denti diventano di un bianco candido come pubblicizza il prodotto;
- maggiore accumulo della placca dopo lo sbiancamento.
Il primo motivo è legato al fatto che l’efficacia dello sbiancamento è legata alle specifiche peculiarità dello smalto di ogni singolo individuo.
Il secondo motivo è legato al fatto che i prodotti sbiancanti in commercio nei supermercati sono a base di perossido di carbamide e perossido di idrogeno. Si tratta di prodotti sicuri, ma applicarli in casa e in autonomia a volte determina errori nelle modalità o nella durata dell’applicazione, causando degli effetti collaterali.
Il problema di un maggiore accumulo di placca a seguito di un trattamento sbiancate fai da te è dovuto all’impatto che i reagenti chimici hanno sul microbiota orale.
Sull’International Journal of Dental Hygiene è stato pubblicato uno studio che mette in relazione agenti sbiancanti e biofilm orale.
Analizzando gli indici di placca e presenza di gengivite in pazienti che avevano effettuato uno sbiancamento dentale fai da te e confrontandoli con un gruppo con trattamento placebo o nullo, i ricercatori hanno individuato delle condizioni in cui, a seguito del trattamento sbiancante, c’è un aumento dell’accumulo di placca all’interno del cavo orale.
Quando si verifica l’accumulo di placca
Dalla ricerca è emersa una particolare condizione che comporterebbe, dopo uno sbiancamento fai da te, un accumulo maggiore di placca.
I prodotti sbiancanti fai da te sono quasi sempre caratterizzati da agenti chimici con un pH acido. Si tratta di trattamenti sbiancanti che hanno un pH al di sotto del valore neutro di 5.5, un prodotto sbiancante con pH 4.5 è un prodotto a pH acido.
Questa tipologia di prodotti in commercio, con pH 4.5, alterano il microbiota orale favorendo un ambiente a pH acido, condizione che favorisce l’aumento della placca batterica e dunque delle patologie ad essa associate:
- carie;
- gengivite;
- parodontite.
Evitare l’accumulo di placca
Affidarsi a un odontoiatra competente che possa applicare un trattamento sbiancante professionale significa evitare spiacevoli conseguenze per la salute orale.