L’apparecchio di contenzione è un dispositivo indispensabile per la piena riuscita di una terapia ortodontica. Si utilizza infatti nella fase di stabilizzazione dell’ortodonzia.
A che serve un apparecchio di contenzione
La necessità della fase di stabilizzazione a seguito di una terapia ortodontica nasce dal fatto che denti e tessuti mantengono una “memoria” della loro posizione originaria.
Oltre a questo, c’è anche da considerare che se la maloccusione era stata generata da cattive abitudini nella posizione della lingua o dell’apparato temporomandibolare, probabilmente i muscoli tenderanno a riprendere le vecchie abitudini, provocando una recidiva.
Evitare il fenomeno della recidiva è il motivo per cui viene utilizzato l’apparecchio di contenzione.
Terminata la terapia ortodontica, infatti, la posizione dei denti non è ancora perfettamente consolidata ed è dunque possibile che i denti, sottoposti a continui stimoli muscolari, possano nuovamente disallinearsi.
L’apparecchio di contenzione “ricorda” ai denti il loro nuovo posizionamento.
In cosa consiste la fase di contenzione
Le due principali modalità con cui si affronta la fase di contenzione sono:
- prolungamento della terapia con apparecchio fisso;
- inserimento dell’apparecchio di contenzione.
Prolungamento della terapia con apparecchio fisso
L’odontoiatra potrebbe optare per un prolungamento della terapia attiva per consolidarne i risultati. In questo caso, il paziente dovrà portare l’apparecchio fisso per un periodo più lungo. Questa soluzione comporta qualche disagio.
I trattamenti ortodontici possono durare anche diversi anni, allungare i tempi della rimozione dell’apparecchio fisso è un duro colpo per il paziente. Prolungare la terapia significa anche continuare a prendersi cura dell’apparecchio con particolare attenzione in tutte le fasi dell’igiene orale.
Apparecchio di contenzione
L’alternativa, sicuramente migliore ove possibile, è quella di realizzare un dispositivo mobile trasparente, l’apparecchio di contenzione appunto, da indossare tutte le notti. In questo modo il paziente si potrà sentire più libero, sarà certamente meno vincolato dalla terapia e potrà anche riprendere le normali pratiche di igiene domiciliare.
In ogni caso, durante la fase di stabilizzazione della terapia ortodontica, deve mantenersi costante il monitoraggio della contenzione, proprio per evitare di vanificare il trattamento precedente.
La durata della fase di contenzione sarà più o meno lunga a secondo dello specifico caso clinico, ma si tratta di un trattamento obbligatorio per chi si sottopone all’ortodonzia.
Senza l’apparecchio di contenzione il risultato ortodontico non si consolida come dovrebbe e il rischio è quello di ritornare alla condizione di partenza, perché la malocclusione potrebbe ricomparire a distanza di mesi o di qualche anno.
L’ortodonzia prevede spesso terapie a lungo termine, ma instaurare un rapporto di fiducia con il proprio odontoiatra e sottoporsi a controlli costanti è l’unico modo per ottenere risultati che durano nel tempo.