Il bisfenolo A (abbreviato in BPA) può realmente costituire un problema per la salute dei bambini e dei loro denti?
Forse non tutti sono a conoscenza di questa sostanza, usata per creare molti materiali e oggetti in plastica, che molti studi in passato hanno dichiarato tossica e pericolosa.
Quotidianamente ci troviamo a contatto con oggetti che contengono il bisfenolo A, come barattoli, lattine e contenitori di vario genere (come i biberon), ed è stato appurato che c’è il rischio che tale sostanza inquini i cibi contenuti all’interno dell’involucro ed entri nel nostro organismo.
Molti esperti hanno da sempre affermato che l’ingestione potrebbe costituire un problema abbastanza grave, data la tossicità del composto, che potrebbe causare dei disturbi e compromettere anche indirettamente la salute.
Quali sono i danni che un’elevata concentrazione di bisfenolo A potrebbe provocare?
Il bisfenolo, infatti, può dare problemi a livello neurologico, indebolire il sistema immunitario, aumentare le possibilità di cancro al seno per le donne e potrebbe essere la causa di obesità, diabete, infertilità maschile.
Il bisfenolo potrebbe indebolire in modo significativo anche lo smalto dentale poiché in grado di compromettere la mineralizzazione dei denti. I soggetti maggiormente colpiti sarebbero i bambini poiché essi, infatti, si trovano in un’età decisiva per la crescita della dentatura e, in particolare, per la formazione dello smalto. Il bisfenolo agisce sui denti e aumenta il rischio di MIH (ovvero Molar incisor hypomineralisation), una patologia che interessa i denti e che aumenta il rischio di erosione dentale.
Perché i bambini sono le vittime preferite del bisfenolo A?
Tra tutti, i bambini sono sicuramente i soggetti che rischierebbero di più di contrarre la malattia di cui abbiamo appena parlato, la MIH, perché la mineralizzazione dei denti ha inizio attorno all’ottavo mese di vita e continua fino a circa 5 anni di età. Risulta abbastanza evidente che in caso di contrazione di MIH, una significativa quantità di ameloblasti, le cellule destinate alla formazione dello smalto dentale, verrà distrutta dalla malattia durante questa fase di crescita del bambino.
Col tempo, però, la tossicità del bisfenolo A è venuta sempre più a galla tanto da indurre le autorità a emanare provvedimenti legislativi al fine di controllare e contenere le concentrazioni di BPA entro i limiti stabiliti e per scongiurare qualsiasi pericolo per la salute. L’Ue ha, pertanto, vietato la produzione di biberon con bisfenolo A, a partire da Marzo 2011, proprio perché sono i bambini i soggetti maggiormente a rischio.
Inoltre, anche l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), nel 2015 ha dichiarato che non sussiste alcun rischio relativo all’esposizione al bisfenolo A, poiché le sue concentrazioni sono da 3 a 5 volte inferiori alla dose giornaliera tollerabile da un individuo.
Conclusioni
Grazie a quanto stabilito dall’Ue, che ha vietato l’utilizzo di bisfenolo A nella produzione di biberon, riducendone anche la concentrazione in altri oggetti (ora da 3 a 5 volte sotto la dose tollerabile), i genitori possono dormire sonni tranquilli: la salute e, in particolare, i denti dei propri figli sono al sicuro poiché questa sostanza non rappresenta più una minaccia.