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Bruxismo, un disturbo che colpisce quasi una persona su tre.

bruxismo

Digrignare i denti sfregando l’arcata superiore con quella inferiore è un’attività diffusa che, spesso, anche in maniera inconsapevole svolgiamo durante la giornata. Quest’attività si chiama bruxismo ed è particolarmente diffusa tra i bambini, ma in generale anche negli adulti durante le ore notturne. Ma di cosa si tratta esattamente? Quali sono le cause e le conseguenze? Esistono dei rimedi?

Definizione di bruxismo e le sue varie forme

In quest’articolo proveremo a dare delle risposte esaustive a queste domande per fare definitivamente luce su un’attività, in taluni casi meglio dire una mania, che ognuno di noi ha svolto almeno una volta nella vita.

Il bruxismo, come dicevamo, consiste nel digrignare i denti sfregando l’arcata superiore contro quella inferiore o stringendo con una certa forza la mascella. È una condizione abbastanza frequente che dipende dalla contrazione involontaria dei muscoli della masticazione. Il momento più diffuso di questo fenomeno è quello notturno.

A chi non è mai capitato di notare qualcuno che mentre dorme stringe i denti ed emette strani suoni? Sarà capitato anche a noi di farlo in maniera inconsapevole e di svegliarci con uno strano ed inspiegabile indolenzimento muscolare e mal di testa. Il bruxismo notturno viene classificato come un disturbo del sonno e, a lungo andare, se non corretto o curato in tempo, può causare ferite sulla lingua e sulle labbra, ma soprattutto rovinare i denti. Vi sono tre forme di bruxismo:

  • Bruxismo notturno: si manifesta inconsapevolmente durante le ore del sonno. Solitamente dura pochi secondi ma può ripetersi anche più volte nell’arco del nostro riposo notturno;
  • Bruxismo diurno: a volte questa cattiva abitudine può manifestarsi come conseguenza dell’atto fisiologico del deglutire. I muscoli che favoriscono la deglutizione spontanea sono costretti ad uno sforzo consistente per riportare la mandibola alla giusta posizione. Per questo motivo i denti sono costretti a seguire gli spostamenti della mandibola e a seguire i movimenti masticatori causando il bruxismo;
  • Bruxismo nei bambini: attività piuttosto diffusa durante le ore del sonno nei più piccoli. Di solito non comporta conseguenze e nella maggior parte dei casi sparisce in maniera spontanea con il passare del tempo. Questo disturbo è legato alle interruzioni brevi ed improvvise del sonno che nei bambini sono molto frequenti e favoriscono gli episodi di bruxismo. In questo caso il bambino va aiutato a riposare meglio.

Cause e conseguenze del bruxismo

psicofarmaci e bruxismo

Ci sono diversi fattori che possono causare questo disturbo inconsapevole che colpisce circa il 30% della popolazione, quindi, quasi una persona su tre. Tra questi c’è una malformazione della mandibola, una malocclusione dei denti, disagi psicologici, stress ed ansia. Anche l’assunzione di farmaci può causare il bruxismo che a volte è legato ad alcune sostanze chimiche. Antidepressivi e antipsicotici, per esempio, sono in stretta correlazione con questo disturbo. Come scritto prima, le conseguenze possono essere molteplici.

Il bruxismo, se trascurato, causa un serio danneggiamento, accorciamento e/ assottigliamento dei denti, l’insorgere di carie, l’ipersensibilità a caldo e freddo. Nei casi più gravi il paziente potrebbe subire anche un danneggiamento dell’osso alveolare ed un possibile scollamento delle gengive. Conseguenze molto comuni del bruxismo sono anche i frequenti dolori muscolari del viso, cefalee, ronzii, emicrania e tensioni muscolari dovute all’eccessiva attività notturna svolta da muscoli che lavorano e vengono messi in moto mentre dovrebbero stare a riposo. Poi c’è l’articolazione temporo-mandibolare (ATM) che viene sollecitata in maniera sproporzionata, subendo talvolta, nel tempo, danni anche importanti.

Rimedi e trattamenti. Quando occorre contattare uno specialista

Non esistono trattamenti mirati e specifici per risolvere il problema ma si può comunque cercare di limitare i danni. Molto importante è individuare la causa di questo disturbo. Se è provocato da ansia e stress, per esempio, sarà importante adottare tecniche di rilassamento e risolvere il problema psicologico alla radice, o almeno provarci.

Un modo per proteggere i denti è l’utilizzo del bite, un apparecchio specifico che limita i danni del digrignamento notturno e dell’abrasione dello smalto. L’utilizzo del bite favorisce il rilassamento dei muscoli adibiti alla masticazione. Nei casi più gravi in cui il disturbo ha causato erosione dentale o gengivite, bisognerà intervenire con una ricostruzione o per ridurre l’infiammazione in atto.

Nel frattempo resta consigliabile l’utilizzo concomitante del bite. Nel caso non si riesca a correggere il problema e lo si porti avanti per troppo tempo, può succedere che le lesioni a carico dei denti potrebbero evolvere in forme gravi. Sono stati riportati infatti casi di caduta e frattura dei denti, di alterazione della sensibilità al caldo e al freddo e di difficoltà ad aprire la bocca. Attenzione, quindi! Se ti ritrovi in qualche disturbo citato in questo articolo o hai il dubbio di poter soffrire di bruxismo, rivolgiti al Centro Sanident di Milano, in via Settembrini, 6.

Prenota una prima visita senza impegno in cui uno specialista potrà valutare i sintomi e il rapporto tra le due arcate dentali, nonché individuare eventuali patologie occlusali o anomalie ossee.

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