La tecnologia ha cambiato l’odontoiatria con grande vantaggio per il paziente; oltre a rendere la chirurgia meno invasiva ha anche migliorato l’efficacia della diagnosi come nel caso dell’utilizzo dello scanner intraorale per la rilevazione delle carie interprossimali.
Come funziona lo scanner intraorale per la rilevazione delle carie interprossimali
Lo scanner intraorale utilizza il metodo della transilluminazione a luce infrarossa NIR che permette di individuare più facilmente le lesioni cariose occlusali e interprossimali.
Quando la transilluminazione NIR viene emessa sulla gengiva vestibolare e linguale dei denti esaminati è possibile osservare attraverso una telecamera ad alta definizione l’osso alveolare e i tessuti dentali.
Le immagini che l’odontoiatra può vedere attraverso la telecamera permettono una diagnosi efficace grazie alle modalità di riflessione della luce.
Lo smalto integro viene visualizzato con un colore grigio chiaro perché la luce NIR viene trasmessa facilmente attraverso questo tessuto, mentre in presenza di dentina e tessuti demineralizzati il colore appare grigio scuro.
Calibrando la lunghezza d’onda dell’illuminazione NIR si può ottenere un contrasto tale da distinguere in netta evidenza le carie interprossimali dai tessuti dentali sani.
Scanner intraorale e metodi convenzionali: esiti diagnostici a confronto
In una recente ricerca, pubblicata sul Journal of Dentistry, sono stati messi a confronto l’utilizzo di scanner intraorale con transilluminazione a infrarossi, NIR per il rilevamento delle lesioni delle carie interprossimali e i metodi convenzionali di rilevamento delle carie.
Il campione preso in esame è stato composto da 95 denti permanenti posteriori così divisi:
- Gruppo 1 – diagnosi di carie interprossimali tramite un prototipo di punta funzionante con il sistema scanner intraorale a emissione di luce NIR;
- Gruppo 2 – diagnosi di carie interprossimali tramite DIAGNOcam;
- Gruppo 3 – diagnosi di carie interprossimali tramite esame visivo e radiografico
I risultati della ricerca
Tutti i metodi hanno mostrato un’eccellente affidabilità, due esaminatori indipendenti hanno valutato le immagini NIR ottenute con entrambi gli scanner intraorali.
Per quanto riguarda le lesioni cariose iniziali, la diagnosi con scanner intraorale è stata uguale o migliore rispetto alla valutazione radiografica e nettamente superiore all’esame visivo. La diagnosi radiografica e la valutazione con scanner intraorale è stata simile nel rilevare lesioni cariose dentinali moderate-estese, mentre l’esame visivo ha mostrato un valore inferiore.
Si può concludere che l’utilizzo di scanner intraorale con transilluminazione NIR garantisce una buona prestazione diagnostica complessiva per il rilevamento delle carie interprossimali.