Nonostante l’aumento delle campagne di sensibilizzazione sull’importanza dell’igiene orale, combattere la carie, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, rimane un importante obiettivo per l’odontoiatria.
Come combattere la carie dei denti
La carie dentale è uno dei più diffusi problemi di salute orale nella popolazione mondiale. Nonostante la prevenzione, la carie continua a interessare gran parte della popolazione, anche a causa delle cattive abitudini alimentari.
La comunità scientifica in ambito odontoiatrico sta mettendo a punto una serie di strategie per combattere la carie, principalmente basate su tre assi principali:
- evitare la demineralizzazione dello smalto;
- diminuire il consumo di zuccheri;
- rimineralizzare le lesioni cariose.
Si tratta di tre particolari indicazioni che potrebbero aiutare a combattere la carie nei soggetti particolarmente a rischio.
Denti e carie: il microbioma orale
I più recenti studi odontoiatrici hanno individuato nella carie una malattia microbiotica, ossia una malattia dovuta allo squilibrio del microbioma orale. Per microbioma orale si intende l’insieme delle specie batteriche presenti nel cavo orale; in una condizione di equilibrio, il microbioma mantiene una quantità stabile e proporzionata di batteri e il ph salivare è neutro.
L’assunzione di molti zuccheri altera le proporzioni tra i batteri e causa l’aumento sia delle specie capaci di tollerare gli acidi sia di quelle che ne aumentano la produzione. Questa condizione altera il biofilm presente nel cavo orale, il ph passa da neutro ad acido, la produzione di saliva si riduce drasticamente e i denti vengono maggiormente esposti alla carie.
Combattere la carie: agire sul microbioma
Questa nuova prospettiva comporta un nuovo approccio terapeutico. In un recente articolo pubblicato sul Journal of Dental Research (febbraio 2018) si affronta il tema della carie puntando a nuovi trattamenti odontoiatrici. Resta valido il tema della prevenzione della demineralizzazione dello smalto ma, allo stesso tempo, si propone, per i pazienti che fanno fatica a modificare le loro abitudini alimentari, la remineralizzazione dello smalto con terapie capaci di incidere sul biofilm orale.
Si propongono, quindi, trattamenti odontoiatrici capaci di riportare il microbioma orale in una condizione di equilibrio. Per seguire questo nuovo approccio terapeutico è fondamentale partire dall’analisi del macrobiota orale del paziente. L’analisi del biofilm presente nella bocca permette di individuare i batteri cariogeni presenti, soprattutto quelli maggiormente aggressivi.
Intervenire sul microbiota significa dunque favorire la proliferazione dei batteri non cariogeni con terapie pre e probiotiche che ne stimolano la crescita e riportare l’equilibrio nel cavo orale. In casi clinici più complessi si potrà intervenire con vere e proprie terapie farmacologiche con caratteristiche bioattive capaci di contrastare la matrice polisaccaridica extracellulare del biofilm.
Combattere la carie: le sfide del futuro
La comunità scientifica odontoiatrica si sta orientando dunque sullo studio approfondito del microbiota orale, in condizioni normali e in condizioni patologiche. Conoscere nel dettaglio la composizione del biofilm permetterà di:
- aumentare i batteri utili a ripristinare l’equilibrio;
- limitare la profilerazione dei batteri cariogeni;
- mettere a punto terapie probiotiche o farmacologiche mirate e personalizzate per ogni paziente.
Di certo parliamo di ricerche che non daranno risposte nell’immediato futuro, ma che ci indicano come sia costante l’impegno dei centri di ricerca per offrirci un futuro migliore.