Il dente del giudizio o terzo molare è uno degli ultimi elementi a comparire, di solito l’eruzione degli ottavi coincide con la maggiore età, ecco perché prendono il nome di denti del giudizio. I terzi molari sono spesso, loro malgrado, coinvolti in numerose patologie. La più comune è quella del dente incluso, i denti del giudizio infatti non hanno sempre la possibilità di erompere in modo naturale restando incastrati nella gengiva.La loro posizione inoltre ne rende difficoltosa la pulizia, questa condizione crea più facilmente i presupposti per l’insorgere della carie.
L’insieme delle complicazioni cliniche che possono interessare i denti del giudizio, ha portato in passato alla scelta frequente di estrarre i terzi molari.
L’estrazione è l’unica via percorribile per i denti del giudizio?
L’odontoiatria moderna ha assunto nei confronti dei denti naturali una posizione più conservativa, anche nel caso dei denti del giudizio. Quando i denti del giudizio erompono normalmente e sono correttamente posizionati all’interno delle arcate dentali contribuiscono alle funzionalità masticatorie e l’odontoiatra dovrebbe comunque tendere a preservarli.
Un intervento di estrazione di uno o più denti del giudizio potrebbe rappresentare un caso clinico abbastanza complesso.
La posizione dei terzi molari infatti implica uno stretto contatto con il nervo alveolare inferiore e con il seno mascellare per la parte superiore, a questo si aggiunge la possibilità di avere una radice posta in modo anomalo. Un insieme di variabili che vanno considerate nel dettaglio prima di scegliere l’eventuale estrazione del dente del giudizio.
In un centro odontoiatrico d’eccellenza non troverete mai un odontoiatra che vi sottoporrà a un’estrazione senza procedere a un’accurata valutazione clinica. Valutazione che può avvalersi anche delle più sofisticate tecniche diagnostiche, come la Tac Cone Beam, che permette di avere una visione tridimensionale della posizione degli ottavi.
Perché è rischioso procedere con l’estrazione del dente del giudizio se non è necessaria
Ogni intervento chirurgico ha le sue controindicazioni. In particolare l’estrazione del dente del giudizio può comportare le seguenti complicazioni:
- lesioni alle strutture nervose;
- lesione mandibolare;
- parestesia;
- edema nella zona interessata.
È dunque ragionevole valutare con attenzione un intervento per l’estrazione di uno o più denti del giudizio. Un odontoiatra di comprovata esperienza non procederà mai con l’intervento se non è strettamente necessario.
Casi in cui l’estrazione del dente del giudizio è indispensabile
Il dente del giudizio non può essere preservato nei seguenti casi:
- è un dente incluso, ossia intrappolato nella gengiva;
- erompe fuori asse e danneggia i denti vicini;
- non c’è lo spazio sufficiente per garantirne l’eruzione;
- è in corso un’infezione acuta.
Diffidate sempre delle diagnosi che prevedono estrazioni troppo facili, ogni intervento deve essere pianificato e giustificato da accurate indagini cliniche.
