Il
diabete è una patologia che comporta un aumento cronico del livello di glucosio nel sangue, generando, nel paziente che ne è affetto, uno stato di iperglicemia, una condizione che può incidere anche sulle
cure odontoiatriche, cerchiamo di capire perché.
Esistono due tipi di diabete:
- Diabete di tipo 1: si verifica quando il pancreas non produce insulina, l’impossibilità del pancreas di sintetizzare l’ormone dell’insulina determina la necessità, per il paziente, di dover iniettare l’insulina nel proprio corpo ogni giorno per tutta la vita
- Diabete di di tipo 2: il pancreas produce l’insulina ma questa non viene assorbita dalle cellule e si accumula nel sangue
Il diabete è una patologia molto diffusa, nei Paesi sviluppati la sua crescita è inarrestabile. Gli individui affetti dalla malattia nel mondo sono ormai vicini ai 400 milioni e la stima è che raggiungano i 600 milioni entro il 2035.
Per questo la lotta al diabete è una delle tre emergenze sanitarie identificate dall’Organizzazione delle Nazioni Unite e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In Italia a crescere è soprattutto il diabete di tipo 2 che rappresenta circa il 90% dei casi nel nostro Paese. Nel 1985 i casi noti di diabete erano circa 1,5 milioni e si avvicinano ora ai 4 milioni, quindi sono più che raddoppiati in 30 anni. Si tratta di un caso ogni 16 residenti. Sono i dati dell’
ultima indagine condotta dalla
Società Italiana di Diabetologia.
Quali ripercussioni ha il diabete sulle cure odontoiatriche?
Tra le conseguenze che il diabete comporta c’è una maggiore sensibilità alle infezioni e tempi particolarmente lunghi per la guarigione delle ferite.
La maggiore concentrazione di zuccheri nel sangue rallenta e alle volte quasi inibisce la funzione delle cellule del sistema immunitario e quella delle piastrine dedicate alla coagulazione e riparazione dei tessuti. La rimarginazione di tagli e ferite è dunque meno efficiente, così come la risposta immunitaria a virus e batteri.
I pazienti diabetici si ammalano più facilmente con complicazioni che riguardano vari organi e tessuti, in particolare, per ciò che riguarda il cavo orale, sono particolarmente soggetti a
gengiviti e
parodontiti.
Fino a qualche tempo fa il diabete era considerato una variabile negativa anche per gli interventi di implantologia dentale, ma oggi, grazie al carico immediato anche i
pazienti affetti da diabete possono riavere denti fissi in 24 ore.
Uno
studio del 2010 pubblicato su
Italian Oral Surgey dimostrerebbe che il diabete possa essere un fattore di rischio per il
fallimento implantare in percentuali identiche a quelle ottenute da fattori esogeni come fumo o scarsa igiene del cavo orale.
Un paziente diabetico può affrontare un intervento di implantologia?
L’
implantologia a carico immediato riduce al minimo qualsiasi rischio operatorio: sanguinamento, calo di glicemia, rischio di infezioni, non solo per i pazienti diabetici, ma per qualunque tipo di paziente.
Prima di affrontare un intervento di
implantologia con un paziente diabetico l’odontoiatra dovrà assicurarsi che il paziente abbia un diabete equilibrato (HbA1C tra 6% e 6,5% sui 3 mesi), nella pianificazione dell’intervento verranno indicate le tempistiche della terapia antibiotica (da 3 a 4 grammi di Amoxicillina fino a una/due ore prima dell’intervento), infine l’intervento potrà essere programmato in due particolari momenti della giornata: al mattino dopo colazione oppure nel pomeriggio dopo pranzo.
L’anestesia locale sarà a base di anestetico con una bassa concentrazione di adrenalina al fine di evitare un effetto iperglicemizzante.
Tenendo conto di questo particolare protocollo il paziente diabetico potrà affrontare serenamente il suo intervento.
Queste tipologie di intervento non possono essere eseguite in studi dentistici comuni, è sempre meglio rivolgersi a
centri odontoiatrici specializzati in implantologia che abbiano un’equipe medica e tutti gli strumenti per far fronte a qualsiasi tipo di complicazioni.