Nonostante l’implantologia abbia raggiunto livelli di successo molto vicini al 100%, ci sono piccole percentuali di complicanze, come il dolore all’impianto dentale o addirittura il fallimento implantare.
Di solito si associa al fallimento implantare la perimplantite, ma ci sono dei casi, anche se molto sporadici, in cui l’impianto dentale resta molto sensibile alla pressione tattile o alla pressione dovuta al carico masticatorio. Casi in cui l’impianto resta dolente nonostante non sia diagnosticata alcuna infiammazione o infezione.
Il dolore all’impianto dentale in questi casi non è dovuto a una particolare condizione clinica né a un problema di osteointegrazione. Si tratta di casi veramente rarissimi che possono essere annoverati in una percentuale che si aggira tra lo 0,1 e lo 0,5 % di tutti gli impianti inseriti.
A cosa può essere dovuto un anomalo dolore all’impianto dentale?
Le cause di un dolore anomalo all’impianto dentale sono ancora sconosciute. La comunità scientifica che lavora all’eziologia di questi particolari casi clinici ha ipotizzato che potrebbe essere dovuto a infezioni nascoste di basso livello dovute a batteri atipici oppure a microfratture dell’osso in cui l’impianto è stato inserito.
Altre ipotesi formulate riguardano la presenza di neuromi traumatici che possono essere stati causati da una precedente estrazione dentale. Per neuromi si intende una proliferazione iperplasia di cellule e di fibre nervose che vengono prodotte dall’organismo successivamente alla lesione di un nervo periferico come tentativo dell’organismo stesso di rigenerare il nervo danneggiato.
Impianti dentali sensibili
In una ricerca pubblicata di recente su Oral surgery, Oral medicine, Oral pathology and Oral radiology si è cercato di analizzare e capire perché nonostante alcuni impianti dentali abbiano avuto una corretta osteointegrazione e sono privi di segni di infezione restano sensibili alla percussione creando disagio e dolore al paziente.
Per portare avanti lo studio, sono stati identificati 5 pazienti con dolore all’impianto dentale e sensibili alla percussione. Nei 7 impianti identificati è stata accertata tramite differenti strumenti diagnostici l’assenza di particolari patologie o di problemi di osteointegrazione.
A tutti i pazienti sono state effettuate scansioni di tomografia computerizzata a fascio conico ad alta definizione.
I risultati della ricerca
Dei 5 pazienti , 4 femmine e 1 maschio, di età compresa tra i 48 e i 71 anni, non sono state evidenziate condizioni mediche di base significative. Nessuno dei pazienti ha avuto dolore ai denti o al viso prima dell’inserimento dell’impianto.
Le scansioni di tomografia computerizzata a fascio conico hanno messo in evidenza la presenza di canali radiotrasparenti che vanno dal tronco nervoso più vicino fino in prossimità degli impianti sensibili. Questi possono rappresentare i canali neuro vascolari, che originariamente fornivano i denti naturali presenti prima dell’impianto e che possono avere neuromi terminali potenzialmente irritati dalla presenza dell’impianto.
In tutti i casi la rimozione dell’impianto incriminato ha causato un sollievo sostanziale o la completa regressione del disagio.
Come intervenire sul permanente dolore all’impianto dentale
In presenza casi clinici in cui si evidenzia la diagnosi di neuromi terminali all’interno delle mascelle che possono essere la causa di dolore all’impianto dentale e sensibilità persistenti nonostante l’impianto dentale stesso risulti ben integrato e privo di malattia, la rimozione dell’impianto incriminato sembra essere l’unico trattamento per la risoluzione del disturbo.