La fluorosi è una patologia orale causata da un’eccessiva quantità di fluoro presente sullo smalto dentario. La fluorosi si manifesta con la presenza di lesioni bianche o giallastre sulla superficie dei denti.
Qual è l’origine della fluorosi
La fluorosi può avere la sua origine in circostanze che viviamo già dall’infanzia. Si presenta infatti principalmente in individui che da piccoli hanno bevuto grandi quantità di acqua dal rubinetto contenente grandi quantità di fluoro.
Durante l’infanzia inoltre il fluoro può essere ingerito anche inavvertitamente durante le fasi di igiene dentale quotidiana. Molti dentifrici sono a base di fluoro e in età pediatrica è probabile che i bambini ne ingeriscano alcune parti.
Quali sono le conseguenza di un eccesso di fluoro
La presenza elevata di fluoro può incidere negativamente sullo sviluppo dei denti soprattutto nella fase di mineralizzazione dello smalto. Il fluoro inoltre altera lo sviluppo dei prismi dello smalto condizione che fa emergere i sintomi più frequenti della fluorosi:
- smalto maculato
- lesioni brunastre o giallastre
- superfici butterate e striature sottili e orizzontali
I vantaggi di un apporto adeguato di fluoro
Il fluoro è un elemento essenziale nella prevenzione delle lesioni cariose se assunto nelle quantità consigliate. Il fluoro infatti migliora la resistenza dello smalto dentale agli acidi presenti nel cavo orale.
Come si cura la fluorosi
Uno degli strumenti per la valutazione clinica della fluorosi è il Tooth Surface Index of Fluorosi, un indice tramite cui viene assegnato un punteggio a tutte le superfici dei denti, permettendo così di distinguere tra diversi gradi di corrosione e/o colorazione.
In base alla gravità e la diffusione della fluorosi l’odontoiatra può stabilire differenti terapie. Tra i trattamenti più frequenti ci sono:
- micro/macroabrasioni
- sbiancamento dentale
- restauri in composito
- faccette dentali
- corone protesiche.
È possibile però trattare questo tipo di patologia anche tramite l’infiltrazione di resina, una terapia che si è dimostrata molto performante oltre a essere poco invasiva.
La validità del trattamento con infiltrazione di resina è stata confermata da uno studio svolto presso il Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Pediatria e Ginecologia dell’Università degli Studi di Verona.
Nel campione sono stati inclusi tutti i pazienti che presentavano lesioni fluorotiche non butterate a carico dello smalto dei denti.
Tutti i difetti sono stati gestiti dallo stesso operatore utilizzando la resina ICON.
Sono stati quindi valutati alcuni parametri chiedendo direttamente ai pazienti informazioni dettagliate su:
- sensibilità degli elementi dentari dopo il trattamento
- soddisfazione per la durata del trattamento
- dolore provato durante l’applicazione della resina.
Sono stati anche considerati i parametri delle lesioni: estensione e profondità attraverso il Tooth Surface Index of Fluorosile
I parametri sono stati valutati: prima del trattamento, dopo il trattamento, ogni 3 mesi durante il periodo di follow-up.
I risultati
Relativamente al grado di insoddisfazione estetica, i pazienti hanno riferito un miglioramento notevole.
Per quanto riguarda la sensibilità durante il trattamento nessuno ha riferito di aver provato un particolare fastidio, tranne un paziente che aveva però una compromissione parodontale.
Diciannove pazienti hanno riferito di non avere avuto sensibilità in seguito al trattamento, mentre altri 11 hanno riferito una lieve sensibilità, scomparsa comunque nelle 72 ore successive. Tutti i pazienti sono rimasti soddisfatti della durata del trattamento.
Nel complesso gli autori della ricerca hanno evidenziato nelle conclusioni che la tecnica di infiltrazione di resina sembra essere una valida opzione per risolvere le lesioni bianche causate dalla fluorosi con risultati stabili nel tempo su un ampio campione di lesioni.
