Per le impronte dentali il passaggio dal metodo tradizionale al metodo digitale ha segnato una rivoluzione nel campo dell’odontoiatria. Grazie a strumenti tecnologici sempre più innovativi rilevare le impronte dentali dei pazienti è divenuto un processo molto più rapido, meno invasivo e più preciso.
Quali fattori influenzano la precisione delle impronte dentali?
Nonostante il passaggio dal metodo tradizionale a quello digitale abbia migliorato l’accuratezza delle impronte dentali, è sempre opportuno accertarsi che non ci siano fattori che possano alterare la precisione delle immagini, anche nel caso di utilizzo di strumenti altamente tecnologici come possono essere gli scanner intraorali.
I fattori che possono condizionare la precisione delle impronte possono essere:
- luce dell’ambiente circostante
- presenza di liquidi nella cavità orale: saliva, sangue e liquido gengivale
- umidità del cavo orale
La luce dell’ambiente circostante è la variabile che maggiormente può incidere sull’accuratezza delle immagini perché potrebbe dare origine a un fenomeno di rifrazione della luce.
La presenza di liquidi nel cavo orale invece, che può essere condizionata anche dall’anestesia o da alcune terapie farmacologiche, potrebbe condizionare la precisione delle immagini anche dello scanner intraorale, ma su questa ipotesi la ricerca scientifica non ha ancora certezze.
Nonostante l’odontoiatra, durante la fase di rilevazione delle impronte dentali, utilizzi uno strumento ad aria compressa e l’aspiratore per rimuovere la saliva dal cavo orale, le proprietà fisiche e chimiche dei liquidi potrebbero influire sulla scansione dei denti.
Cosa ci dice la ricerca scientifica?
In un recente studio pubblicato sul Journal of Prosthodontics di gennaio 2022, i ricercatori hanno valutato quanto la presenza di liquidi sulle superfici dei denti potesse influenzare l’esattezza e la precisione delle impronte dentali rilevate tramite scanner intraorali e quanto i metodi di asciugatura, principalmente ad aria compressa, potessero essere efficaci per escludere la presenza di saliva e di liquidi dai denti e dal cavo orale.
Fasi della ricerca
- Un modello di mascella mandibolare è stato scansionato utilizzando uno scanner per tomografia computerizzata sfruttando una piattaforma di scansione progettata per simulare tre stati specifici della superficie del dente in modalità: asciutto, bagnato e asciugato.
- Due liquidi sono stati utilizzati per il test: acqua ultrapura e saliva artificiale.
- Due scanner intraorali sono stati impiegati per scansionare la mascella mandibolare per 10 volte per ogni condizione.
- Tutti i dati di scansione sono stati elaborati e analizzati utilizzando un software dedicato per valutare la precisione e la veridicità.
Risultati
Dall’elaborazione delle informazioni è emerso che per le superfici bagnate l’esattezza e la precisione delle immagini sono risultate meno accurate.
Gli errori di precisione causati dalla presenza di liquidi sono risultati distribuiti principalmente nelle fosse e nelle fessure delle superfici occlusali dei denti posteriori, nell’area interprossimale dei denti e a livello marginale dei monconi.
La presenza di saliva o di liquidi sulla superficie dei denti influenza la precisione delle impronte dentali ottenute con la scansione intraorale, ma l’asciugatura con una siringa a tre vie può ridurre gli errori di scansione.
Probabilmente nei prossimi anni le aziende produttrici di scanner intraorali saranno in grado di progettare strumenti in grado di riconoscere la saliva e il sangue per poter visionare in modo eccellente l’ambiente orale.