Sul mantenere il dente del giudizio o estrarlo si discute spesso; è opinione comune che i terzi molari siano denti superflui che il più delle volte non trovano neanche spazio in arcata.
Le dimensioni delle arcate dentali si sono notevolmente ridotte con l’evoluzione della specie umana; i terzi molari o denti del giudizio, che un tempo erano fondamentali per la masticazione di cibi non cotti, oggi non avrebbero più motivo di esistere, anzi ad essi sono associate diverse patologie:
- pericoronite;
- carie;
- denti inclusi;
- cisti.
L’estrazione del dente del giudizio è, per questi motivi, uno degli interventi di chirurgia orale maggiormente frequenti. Ci sono casi invece in cui è un bene mantenere il dente del giudizio in arcata.
Quando è opportuno mantenere il dente del giudizio?
Alcuni ricercatori hanno raccolto in un unico studio, pubblicato poi sull’International Journal of Oral and Maxillofacial Surgery di novembre 2019, i casi clinici in cui è utile mantenere in arcata i terzi molari.
La ricerca ha coinvolto 1682 pazienti (818 maschi, 864 femmine) con un’età media pari a 31 anni in cura presso gli ospedali universitari di Lovanio (Belgio) per l’estrazione del terzo molare.
Gli studiosi hanno messo in evidenza otto condizioni cliniche per cui si manifesta l’opportunità di mantenere il dente del giudizio in arcata con l’indicazione di mantenere il terzo molare invece di procedere con l’estrazione.
Casi in cui è opportuno mantenere il dente del giudizio in arcata:
- eccessivo rischio chirurgico con possibili danni ai tessuti adiacenti;
- paziente con altre patologie in corso;
- terzo molare con funzione di dente portante per un ponte ;
- implicazioni ortodontiche;
- assenza di particolari sintomi e terzo molare correttamente posizionato.
Mantenere il terzo molare in arcata in assenza di complicazioni
Su 1682 pazienti sottoposti a visita odontoiatrica, 548 pazienti hanno evitato l’estrazione del dente del giudizio.
La decisione di mantenere il terzo molare in arcata è principalmente motivata dalle seguenti considerazioni:
- dente del giudizio correttamente posizionato;
- assenza di sintomi /dolore/ fastidio.
Come per tutti i denti naturali, la scelta di procedere con l’estrazione del dente è sempre l’ultima delle opzioni applicabili. L’odontoiatria moderna è molto orientata alle terapie conservative che permettano di mantenere i denti naturali in arcata il più a lungo possibile.
La valutazione del singolo caso clinico rimane sempre il primo passo. Un odontoiatra competente avrà sempre l’accortezza di valutare la storia clinica del paziente e la condizione clinica al momento della visita.
In assenza di particolari complicazioni o nella possibilità di optare per una terapia conservativa, eviterà sempre al paziente l’estrazione di un dente naturale.