L’osteoporosi è la patologia caratterizzata da una scarsa densità dei tessuti ossei. Chi è affetto da osteoporosi ha dunque una particolare fragilità ossea che lo rende particolarmente vulnerabile alle fratture.
Osteoporosi e fragilità ossea
L’osteoporosi è una malattia che colpisce in particolare le donne, soprattutto nella fascia d’età che supera i 50 anni, in particolare nella fase della menopausa. La letteratura scientifica ha evidenziato che una donna su due e un uomo su cinque può riscontrare una frattura ossea dovuta alla presenza di osteoporosi.
Densità e spessore osseo sono il frutto di un delicato equilibrio tra l’azione degli osteoclasti e quella degli osteoblasti. I primi sono alla base del processo di riassorbimento osseo, ossia sono la causa di un graduale assottigliamento dell’osso. I secondi, gli osteoblasti, sono invece alla base del continuo processo di rigenerazione ossea.
L’equilibrio tra l’attività di queste due tipologie di cellule ossee determina la naturale densità dell’osso, un’alterazione in tal senso può dunque determinare l’aumento della porosità dell’osso e dunque la sua fragilità.
Le ossa temporomandibolari non sono escluse da questo processo e sono anch’esse interessate dalla patologia.
Fragilità ossea e implantologia
L’odontoiatria ha sempre annoverato l’osteoporosi tra le controindicazioni dell’implantologia. Oltre a quest’indicazione, la comunità scientifica ha ipotizzato, per i pazienti affetti da questa patologia che si sono sottoposti a intervento implantare, il rischio di andare incontro, con molta più probabilità, a un fallimento implantare.
Le ipotesi hanno trovato un parziale riscontro clinico, è quanto si evince dallo studio pubblicato nel gennaio 2019 sul Journal of Dental Research. Lo studio clinico è stato effettuato su donne in menopausa a cui era stata diagnosticata l’osteoporosi sistemica e che stavano per sottoporsi a un intervento di implantologia.
In una prima fase sono state eseguite delle analisi sulla densità ossea dei soggetti coinvolti, la misurazione ha portato alla classificazione di due gruppi:
- gruppo O (gruppo con osteoporosi) con un T-score ≤-2;
- gruppo C (gruppo di controllo) con un T-score di ≥-1.
Dopo questa prima fase di misurazione i soggetti coinvolti, 48 pazienti con un’età media di 67 anni, sono stati sottoposti a interventi di implantologia. In totale sono stati inseriti 148 impianti con carico bifasico. Dei 48 pazienti, 20 appartenevano al gruppo O e 28 al gruppo C.
Gli impianti inseriti sono stati monitorati e valutati per una durata di 5 anni.
Risultati sulla correlazione tra osteoporosi e fallimento implantare
La ricerca ha dimostrato che dopo cinque anni il successo implantare, per i pazienti coinvolti, è pari al 96,5 %, con un tasso di fallimento maggiore per i soggetti del gruppo O. Tuttavia, i dati sono incoraggianti: la percentuale di fallimento è bassa e questo dimostra che l’implantologia in pazienti con osteoporosi sistemica non presenta particolari criticità.
Un elemento importante per la ricerca scientifica e anche per tutte le pazienti che si trovano ad affrontare l’osteoporosi a seguito della menopausa e che non vogliono rinunciare a ritrovare il loro naturale sorriso.