Al vaglio dei ricercatori c’è lo studio di una possibile correlazione tra utilizzo degli psicofarmaci e bruxismo notturno. Il bruxismo è il digrignamento o serraggio dei denti causato dalla contrazione involontaria dei muscoli oro-facciali.
I sintomi del bruxismo
L’attività dei muscoli mandibolari durante le fasi del sonno, alla base del digrignamento involontario dei denti, è fuori dal controllo del paziente, che spesso è totalmente inconsapevole di soffrire di bruxismo.
I principali campanelli d’allarme in presenza di bruxismo notturno sono i sintomi che spesso e volentieri si manifestano al risveglio:
- affaticamento e dolore di mandibola e mascella;
- mal di testa;
- mal di schiena;
- stanchezza;
- ipersensibilità dentinale dovuta all’usura dei denti.
La correlazione tra psicofarmaci e bruxismo
È al vaglio di alcuni recenti studi la conferma dell’ipotesi che l’assunzione costante di farmaci antidepressivi e antipsicotici possa aumentare la probabilità che il paziente sviluppi patologie con funzioni involontarie, tipo il bruxismo.
Si ipotizza infatti che un’attività soppressa della dopamina, modulata da diversi neurotrasmettitori come serotonina, norepinefrina e istamina, possa potenzialmente essere associata a episodi di bruxismo notturno.
La ricerca
Sulla rivista scientifica Journal of Oral Rehabilitation è stata pubblicata un’indagine sull’associazione tra l’assunzione regolare di farmaci psicotropi e la presenza di bruxismo notturno nei pazienti.
L’indagine è stata condotta utilizzando sei differenti database clinici, attraverso cui sono stati revisionati casi clinici utili allo scopo di dimostrare la correlazione tra psicofarmaci e bruxismo.
Il campione di pazienti presi in considerazione per l’analisi aveva regolarmente assunto i seguenti psicofarmaci:
- antidepressivi;
- anticonvulsivanti;
- psicostimolanti.
Antidepressivi e bruxismo
Tra i farmaci antidepressivi, quelli con i seguenti principi attivi hanno mostrato un’alta correlazione con la presenza di bruxismo notturno:
- duloxetina;
- paroxetina;
- venlafaxina.
Mentre per sostanze quali:
- citalopram;
- escitalopram;
- fluoxetina;
- mirtazapina;
- sertralina;
ci sarebbe una minore probabilità per il paziente di andare incontro a episodi di bruxismo notturno.
Anticonvulsionanti e bruxismo
Per quanto riguarda gli anticonvulsivanti, solo i barbiturici sono risultati essere associati a episodi di bruxismo notturno, in questo caso anche nei bambini.
Mentre non sono state osservate aumentate probabilità di presenza di bruxismo in concomitanza con l’assunzione di benzodiazepine, auto-bazazepina e valproato.
Psicostimolanti e bruxismo
L’unico psicostimolante con cui è stata riscontrata una correlazione con il bruxismo notturno è stato il metilfenato e in particolare negli adolescenti.
Conclusioni
Seppur nella necessità di avere maggiori conferme scientifiche rispetto all’ipotesi di una stretta associazione tra psicofarmaci e bruxismo, è molto importante che le patologie del paziente vengano affrontate con un approccio multidisciplinare per offrire le migliori soluzioni possibili al singolo caso clinico.