La sindrome del dolore miofasciale è caratterizzata da un dolore acuto dovuto all’infiammazione profonda del tessuto connettivo che ricopre un singolo muscolo o di più gruppi muscolari.
La sindrome del dolore miofasciale può riguardare il sistema temporomandibolare con forte dolore ai muscoli utilizzati durante le fasi della masticazione, alla mandibola e che può estendersi fino alla testa e al collo.
Problemi odontoiatrici e sindrome del dolore miofasciale
L’infiammazione del tessuto connettivo è dovuta a un’eccessiva tensione, spasmo o affaticamento dei muscoli masticatori.
Ne derivano: una rigidità dei muscoli, delle anomalie nella mobilità della mandibola e forte dolore anche alla pressione di alcune aree del viso, come guancia o collo.
Il dolore si presenta anche quando il muscolo è a riposo.
Le principali cause dell’infiammazione del tessuto connettivo
Tra le principali cause della sindrome del dolore miofasciale sono annoverate:
- bruxismo;
- traumi o incidenti;
- sovraccarico masticatorio;
- postura errata;
- sedentarietà;
- ansia e stress.
Il trattamento per il dolore miofasciale
La terapia standard per il trattamento della sindrome del dolore miofasciale prevede:
- analgesici;
- anestetici leggeri;
- splint dentali;
- assunzione di blandi ansiolitici;
- fisioterapia riabilitativa.
Di recente però è stata valutata una nuova tecnica per il trattamento dell’infiammazione del tessuto connettivo, si tratta di un’iniezione intramuscolare di collagene per favorire la rigenerazione muscolare.
Questa nuova tecnica è stata sperimentata dai ricercatori del Dipartimento dei disordini temporomandibolari dell’Università di Katowice, Polonia, in collaborazione con il Dipartimento di odontoiatria sperimentale dell’Università di Wroclaw, Polonia.
Una nuova terapia per la sindrome del dolore miofasciale
La sperimentazione è avvenuta su 50 pazienti di età compresa fra 18 e 80 anni con sindrome dolorosa miofasciale diagnosticata secondo i criteri diagnostici per i disordini temporo-mandibolari.
L’efficacia della terapia è stata valutata dopo 7 giorni dal trattamento e dopo 14 giorni seguendo i seguenti parametri:
- la riduzione del dolore percepito misurato secondo la Scala analogica visiva VAS;
- l’attività mioelettrica superficiale rilevata mediante elettromiografia di superficie.
Dai dati è emerso che il trattamento con iniezione intramuscolare può ridurre di circa il 50% l’intensità del dolore. Un risultato che secondo i ricercatori è dovuto al fatto che le molecole di collagene iniettate aiutino a produrre una rete extracellulare che contribuisca a mantenere i miociti in posizione corretta e dunque favorire l’azione di rigenerazione del tessuto muscolare.
Si è inoltre reso evidente che sono sufficienti due sole iniezioni per ottenere un effetto significativo sul trattamento del dolore e che durante lo studio non siano stati riportati eventi avversi.