La diagnosi di parodontite è piuttosto frequente durante le visite odontoiatriche, si tratta di una patologia che può avere diversi gradi di gravità, il sondaggio parodontale è l’esame clinico per misurare lo stadio della malattia.
I parametri di un sondaggio parodontale
La parodontite è scientificamente definita come l’infiammazione cronica delle gengive che attacca il parodonto e l’osso mascellare adiacente. L’evoluzione della patologia comporta la completa distruzione del legamento parodontale fino all’estrema conseguenza della perdita del dente.
Nella diagnosi della parodontite è importante verificare quanto prima lo stadio evolutivo della malattia, il sondaggio parodontale è appunto l’esame che permette di valutare la gravità della parodontite e lo stato del legamento parodontale.
La valutazione attraverso il sondaggio parodontale misura:
- estensione della recessione gengivale;
- profondità delle tasche parodontali;
- grado di sanguinamento dei tessuti;
- mobilità dei denti.
Come si effettua un sondaggio parodontale?
L’odontoiatra procede all’esame attraverso l’utilizzo di una sonda parodontale millimetrata, in grado di fornire un’evidenza oggettiva, trattandosi di uno strumento odontoiatrico standardizzato.
La sonda parodontale viene fatta scorrere lungo l’intera circonferenza del dente e le rilevazioni vengono effettuate dall’odontoiatra in punti standardizzati. Viene infatti rilevato e riportato in cartella clinica il valore del sondaggio parodontale per le seguenti posizioni:
- mesiovestibolare
- centrovestibolare
- distovestibolare
- mesiolinguale
- centrolinguale
- distolinguale
Attraverso il sondaggio parodontale viene inoltre misurata la perdita di attacco orizzontale interradicolare che coinvolge la forcazione ossia l’area dei dei denti molari e premolari (pluriradicolari) nella quale le radici si dividono allontanandosi dal tronco comune.
I parametri che stabiliscono la gravità della perdita vanno dal grado 1 al grado 3.
- grado 1: la perdita orizzontale dei tessuti di sostegno è inferiore a un terzo dell’ampiezza del dente;
- grado 2: la perdita orizzontale dei tessuti di sostegno supera di un terzo l’ampiezza del dente;
- grado 3: la perdita orizzontale dei tessuti di sostegno interessa tutta la parte della forcazione.
Misurazione della mobilità del dente
L’eventuale mobilità del dente come conseguenza della malattia parodontale deve anch’essa essere misurata con un esame oggettivo. La mobilità del dente può essere valutata secondo i seguenti parametri:
Classe 0 : mobilità fisiologica e naturale;
Classe 1: si evidenziano lievi spostamenti sull’asse orizzontale;
Classe 2: spostamenti evidenti sull’asse orizzontale;
Classe 3: mobilità sia sull’asse verticale che sull’asse orizzontale con evidenti problemi funzionali.
Classificazione della parodontite
L’insieme dei dati raccolti, degli esami diagnostici per immagini e degli altri criteri di valutazione, permetterà all’odontoiatra di stabilire il grado di evoluzione della malattia parodontale.
Si possono distinguere otto tipologie di condizioni cliniche legate alla parodontite:
- Malattie gengivali;
- Parodontite cronica;
- Parodontite aggressiva;
- Parodontite come conseguenza di malattie sistemiche;
- Malattie parodontali necrotizzanti;
- Ascessi parodontali;
- Parodontiti associate a lesioni endodontiche;
- Deformità e condizioni acquisite o di sviluppo.
Ogni condizione clinica prevede un trattamento odontoiatrico specifico, per questo motivo la fase di diagnosi è fondamentale.
Poiché la parodontite è un’infezione che se trascurata porta alla perdita dei denti, consigliamo sempre di fissare delle visite periodiche per prevenire eventuali danni irrimediabili. Non esitare a contattarci per fissare una prima visita,