Spazzolino e spazzolamento sono parti fondamentali e indispensabili per una corretta igiene orale.
Per migliorare l’efficacia della pulizia dei denti occorre porre molta attenzione alla tipologia di spazzolino utilizzata e alle modalità di spazzolamento.
Quali caratteristiche deve avere uno spazzolino per una pulizia accurata dei denti?
C’è la falsa credenza che uno spazzolino si debba scegliere solo in base alla durezza o morbidezza della setole, in realtà lo spazzolino, così come il dentifricio, è composto da più elementi e ognuno di essi riveste un ruolo importante nella scelta di quello giusto.
Partiamo dalla parte alta dello spazzolino: la testina. La testa di uno spazzolino non dovrebbe superare i 2, 5 cm di lunghezza per un massimo di quattro ciuffi di setole in larghezza. L’estremità della testina dovrebbe essere sempre arrotondata per evitare che, accidentalmente, si possano graffiare gengive e palato. Alcuni spazzolini sono dotati di parti in gomma (di solito le parti esterne alle setole) per il massaggio delle gengive e per la pulizia della lingua (parti poste dietro la testina).
Lo spazzolino più diffuso è quello con setole medie, tuttavia sarebbe opportuno utilizzare uno spazzolino con setole morbide dopo un intervento odontoiatrico per non irritare la parte interessata.
Un altro elemento da non trascurare è l’impugnatura. Un buon spazzolino dovrebbe avere sempre un’impugnatura lievemente ricurva per permettere di posizionare il pollice e fornire la giusta pressione allo spazzolamento, così come è necessaria una parte antiscivolo per evitare che scivolando dalle mani lo spazzolino possa colpire e danneggiare i tessuti della bocca.
Un’accortezza sempre valida è quella di sostituire lo spazzolino ogni mese.
Spazzolamento: come si usa correttamente uno spazzolino?
Lo spazzolamento dei denti deve essere effettuato posizionando lo spazzolino con un’inclinazione di 45° rispetto alla superficie dei denti. Per l’arcata superiore il movimento rotatorio deve procedere dall’alto verso il basso, dalla gengiva verso i denti; viceversa, per l’arcata inferiore, dal basso verso l’alto, mantenendo la regola di un movimento rotatorio che parte sempre dalle gengive, il modo migliore per rimuovere la placca.
Successivamente si procederà con la pulizia della parte masticatoria, lo spazio tra le cuspidi dei denti è infatti un terreno fertile per i batteri, per cui è bene spazzolare la superficie muovendo lo spazzolino avanti e indietro.
In alcuni casi, soprattutto in presenza di protesi, per una migliore igiene orale è consigliato usare degli strumenti complementari allo spazzolino: scovolino, filo interdentale con spessori differenti (superfluoss), filo interdentale classico, tutti presidi utili a rimuovere la placca nelle zone in cui le setole dello spazzolino non riescono ad arrivare.
Una corretta e costante igiene orale previene molte patologie legate al proliferare di placca e tartaro, rimane sempre una buona regola prenotare una seduta di pulizia dentale dal proprio odontoiatra almeno due volte l’anno.