Fino a qualche decennio addietro intraprendere delle terapie odontoiatriche era per il paziente motivo di preoccupazione, oltre alla radicata paura del dentista, c’era una sorta di reverenza per cui instaurare un dialogo con il proprio medico era praticamente impensabile.
L’evoluzione del rapporto odontoiatra – paziente
Nel corso degli ultimi anni il rapporto tra odontoiatra e paziente è profondamente cambiato. Oggi il rapporto di fiducia che lega il paziente al suo odontoiatra è un elemento fondamentale per il successo di tutte le terapie odontoiatriche.
I pazienti sono sempre più attivamente coinvolti nella decisione circa il trattamento dentale da intraprendere; si condividono le informazioni nel dettaglio, eventuali controindicazioni e le procedure da seguire prima e dopo la terapia.
Le cure odontoiatriche rappresentano un aspetto importante della qualità della vita del paziente, avere un rapporto di fiducia con il proprio dentista garantisce la serenità e la sicurezza in ogni tipo di intervento.
Terapie odontoiatriche: l’utilizzo di un linguaggio semplice
Mettere il paziente al centro delle terapie odontoiatriche significa anche utilizzare un linguaggio chiaro e comprensibile nel dialogo con il paziente stesso.
La mancata comprensione può generare nel paziente paura e ansia verso il trattamento da intraprendere.
In una recente ricerca, una dentista tirocinante in chirurgia orale ha indagato sui fraintendimenti e la confusione che si possono generare con un linguaggio poco chiaro nell’ambito delle terapie odontoiatriche.
Lo studio è stato pubblicato sul British Dental Journal di luglio 2021, l’autrice ha valutato la comprensione da parte dei pazienti dei termini e delle informazioni che vengono utilizzate in ambito odontoiatrico.
Ai pazienti è stato chiesto di rispondere a un questionario composto sia da domande a risposta multipla che da domande a risposta aperta.
Il questionario era composto da tre differenti sezioni:
- domande riguardanti le caratteristiche demografiche e anagrafiche del paziente;
- undici domande a risposta multipla per valutare la comprensione da parte dei pazienti circa alcuni termini di uso comune in odontoiatria (per esempio: ulcera, lesione, sedazione e cisti);
- domande a risposta aperta per valutare la comprensione di sette termini (biopsia, tumore, metastasi, dente incluso, radiografia, linfonodi e lesioni precancerose).
Nei risultati è emerso che alcuni termini molto comuni nelle terapie odontoiatriche non sempre sono adeguatamente compresi dai pazienti. Alcuni tra i pazienti coinvolti nella ricerca hanno confuso il termine “sedazione” con l’anestesia generale, così molti ignoravano il significato di ulcera all’interno del cavo orale.
Semplificare il più possibile il linguaggio da parte degli odontoiatri è un passo necessario per rafforzare il rapporto di fiducia con il paziente e offrire cure mirate e sempre più personalizzate.